Testa e Croce – Catalogo della mostra

Year
2022
Client
ADI Design Museum
Area

Cultura, Design

Services
Art direction, Progetto editoriale

ADI Design Museum nasce attorno all’intero repertorio di progetti appartenenti alla Collezione storica del premio Compasso d’Oro, premio nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti per valorizzare la qualità del design made in Italy. Si tratta del più alto riconoscimento nel campo del design in Italia.
Parco Studio ha lavorato all’edizione del catalogo di una delle ultime mostre Testa e Croce: le convergenze parallele del design/Heads and Tails: parallel convergences of design, con la curatela generale e la direzione creativa di Italo Rota.

Il catalogo stesso è parte dell’allestimento perchè fisicamente esposto sotto la riproduzione del Cervino, e perché il cuore della filosofia di Italo Rota.

ADI Design Museum nasce attorno all’intero repertorio di progetti appartenenti alla Collezione storica del premio Compasso d’Oro, premio nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti per valorizzare la qualità del design made in Italy. Si tratta del più alto riconoscimento nel campo del design in Italia.
Parco Studio ha lavorato all’edizione del catalogo di una delle ultime mostre Testa e Croce: le convergenze parallele del design/Heads and Tails: parallel convergences of design, con la curatela generale e la direzione creativa di Italo Rota.

Il catalogo stesso è parte dell’allestimento perchè fisicamente esposto sotto la riproduzione del Cervino, e perché il cuore della filosofia di Italo Rota.

Come la mostra, anche il catalogo è diviso in 5 sezioni, Parco Studio ha studiato e creato per ognuna di queste una griglia differente adatta ai diversi contenuti da mostrare.

L’introduzione è stata scritta da Italo Rota, partendo dall’idea dietro la mostra: The introduction has been written by Italo Rota, about the concept and the idea behind the exhibition: “Una messa a confronto di due entità da cui pescare idee, oggetti per costruire i nuovi interni e per equipaggiare i nostri zaini; nel prossimo futuro probabilmente saremo un po’ meno italiani e un pò meno svizzeri ma gli oggetti ci riveleranno sempre le loro origini lontane e misteriose.”

A seguito, il volume contiene due sezioni principali: le icone svizzere e le icone italiane.
Entrambe le sezioni, la prima curata da Riccardo Blumer e quella italiana da Alessandro Pedretti, espongono il concetto di categorie definite e “evitano la precisione” in quanto identificano le categorie che sono le più imprecise che siano state fatte, non riconoscendo “materiali e tipologie funzionali, ma interpretazioni della vita, della sua complessità e, perché no, della sua inconsapevolezza”.

Per queste due sezioni Parco ha creato due differenti sistemi visivi che si adeguano ai due differenti approcci di ciascun curatore e al loro concetto di design.
Infatti, la sezione svizzera è tutta in bianco e nero con una griglia piena di immagini che mostrano le numerose interazioni con il design classico svizzero – le pagine italiane invece hanno immagini più grandi e colorate, per describere la personalità che distingue i singoli oggetti.

Inoltre, Parco ha disegnato una terza griglia per le sezione Under 35, una dedicata ai designer svizzeri e curata da Laure Gremion, su come la sostenibilità non sia più una questione di scelta e i designer siano ora attori del cambiamento, consapevoli delle problematiche ambientali e determinati a progettare prodotti funzionali, sostenibili e pratici.

L’ultima sezione della mostra è dedicata al design italiano Under 35 e curato da Erika Petrillo – l’allestimento rappresenta il punto di vista della condizione del settore, caratterizzato da vulnerabilità e lavoro precario, ma anche una sorta di consapevole entusiasmo. Qui Parco Studio presenta ogni singolo progetto e ogni singolo designer documentando ampiamente con parole e immagini, per evidenziare i valori e le idee di ogni progetto.